PERUGIA (mercoledì 15 gennaio) – Un uomo è stato condannato per minacce aggravate dopo aver minacciato un altro uomo con un tagliaunghie alla gola, decisione confermata dal Tribunale.
di Giuseppe Patti
Aveva raggiunto il rivale e, puntandogli un tagliaunghie alla gola, lo aveva minacciato: uomo condannato per minacce aggravate. Secondo la Corte d’appello di Perugia la condanna va confermata anche se non è stata utilizzata un’arma vera e propria bensì un tagliaunghie.
La decisione della Corte d’appello di Perugia: “Va confermata la sussistenza dell’aggravante in quanto il tagliaunghie, oggetto che, secondo le concordi testimonianze assunte, l’imputato aveva brandito puntandolo contro il collo della persona offesa, è da considerarsi arma”.
Questo per un semplice motivo: “Il tagliaunghie è composto da due parti taglienti da usare, stringendo l’una sull’altra, per accorciare le unghie. Ma all’interno è anche fornito di una piccola lama, dotata di punta finale e superficie ruvida sul dorso. Tale oggetto, pertanto, presenta certamente le caratteristiche di un’arma o quanto meno, il che è lo stesso dal punto di vista dell’aggravante in questione, di uno strumento atto ad offendere”.
Last modified: Gennaio 15, 2025
