PERUGIA (venerdì 7 febbraio 2025) — Una donna di Perugia aveva pagato 3mila euro di accise che non doveva, a causa di un errore per il trasporto di energia elettrica. Il giudice le da ragione e viene rimborsata 15 anni dopo.
di Giuseppe Patti
Una donna aveva rimborsato l’addizionale provinciale per il trasporto dell’energia elettrica ad un cliente, quando però aveva chiesto il rimborso a sua volta non le era stato riconosciuto. Da lì è scattato il ricorso alla Corte Tributaria provinciale di Perugia.
La società ha impugnato il diniego al rimborso dell’addizionale 2010 in relazione alle accise sull’energia elettrica per una somma di 2.784,82 euro. Si tratta di una società che si occupa di distribuzione di prodotti energetici ai consumatori finali di energia.
Essendo una società di questo tipo, è obbligata al pagamento dell’accisa sull’energia elettrica. Nel periodo compreso tra il mese di febbraio e quello di dicembre del 2010, la società ha fornito energia elettrica ad una azienda, incassando anche l’addizionale provinciale alle accise sull’energia elettrica. Dopo la riforma, la società ha però dovuto rimborsare l’azienda.
Ma, se vale per il cliente finale, il rimborso dovrebbe valere anche per chi gestisce il trasporto dell’energia elettrica fino al contatore del cliente finale. L’Agenzia delle dogane non era però d’accordo. Per il giudice tributario però il ricorso è giusto ed è accolto, dunque adesso l’Agenzia delle dogane si trova costretta a rimborsare anche la società.
Last modified: Febbraio 7, 2025
