PERUGIA (lunedì 10 marzo 2025) — Minacciata, picchiata ed umiliata davanti al figlio. Donna denuncia il marito per maltrattamenti, arriva la condanna per l’uomo, che la obbligava anche ad avere rapporti sessuali.
di Giuseppe Patti
Condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per aver maltrattato la moglie, anche alla presenza del figlio minore. La donna, per paura delle violenze, avrebbe acconsentito a rapporti sessuali pur di evitare le aggressioni.
Secondo la Corte d’Appello di Perugia, la condotta dell’uomo integra i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale. I giudici hanno evidenziato come la donna fosse sottoposta a continue vessazioni, minacce e umiliazioni, oltre a percosse e costrizioni sessuali, in un clima familiare divenuto insostenibile.
La sentenza conferma la condanna di primo grado, ricostruendo dettagliatamente le violenze subite dalla vittima. L’imputato la costringeva a vivere in uno stato di costante oppressione: non poteva uscire di casa né avere contatti con altre persone, veniva insultata, minacciata di morte e picchiata con calci e pugni.
Le prove della sua responsabilità emergono chiaramente dalle dichiarazioni della vittima, ritenute credibili e coerenti con testimonianze e certificati medici raccolti durante il processo. Il quadro probatorio delineato ha mostrato un ambiente familiare segnato da violenze fisiche e psicologiche.
Di fronte a questa situazione, la donna ha deciso di denunciare il marito, rivolgendosi sia al Tribunale per i minorenni per tutelare il figlio, sia ai centri antiviolenza per trovare protezione e supporto.
Last modified: Marzo 10, 2025