Gubbio (giovedì, 27 marzo 2025) — Sono stati chiesti 20 anni a testa per ognuno dei cinque imputati nel caso dell’esplosione della fabbrica di cannabis light, in cui persero la vita due persone.
di Giuseppe Patti
Il pubblico ministero Gemma Miliani ha richiesto una condanna a 20 anni di reclusione per ciascuno dei cinque imputati coinvolti nell’esplosione della fabbrica di cannabis light a Gubbio, che causò la morte di due persone e il ferimento grave di altre. Complessivamente, la richiesta ammonta a 100 anni di carcere.
A processo ci sono quattro titolari della Greenvest e Green Genetics di Gubbio, insieme a un presunto socio occulto, accusati di omicidio volontario con dolo eventuale, omissione dolosa di misure di sicurezza sul lavoro, incendio doloso e violazione della normativa sugli stupefacenti. Secondo la Procura, nel laboratorio si effettuava un trattamento irregolare della cannabis per abbassarne il principio attivo e renderla commercializzabile, utilizzando sostanze altamente infiammabili in una procedura non standardizzata e pericolosa.
L’esplosione si verificò il 7 maggio 2021 a Canne Greche di Gubbio. Le misure di sicurezza erano, secondo l’accusa, del tutto insufficienti per prevenire incidenti. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Luca Maori, Monica Bisio, Gervasio Paolo Cicoria e Donato Bugno. Le famiglie delle vittime, Samuel Cuffaro ed Elisabetta D’Innocenzi, e i giovani feriti sono rappresentati dagli avvocati Ubaldo Minelli, Francesca Pieri, Mario Monacelli e Marco Luigi Marchetti.
Last modified: Marzo 27, 2025