Perugia (mercoledì, 26 marzo 2025) — Continua ad infittirsi il mistero circa la morte di Andrea Prospero, il giovane studente trovato morto all’interno di un bnb al centro di Perugia. Trovate ricette false, che venivano usate per l’acquisto dei medicinali.
di Giuseppe Patti
I farmaci assunti da Andrea Prospero per togliersi la vita sarebbero stati acquistati grazie a una ricetta medica falsificata, ottenuta utilizzando i dati rubati a una dottoressa ormai in pensione. È quanto emerso dalle indagini e approfondito dalla trasmissione “Chi l’ha visto?”, che ha ricostruito i dettagli della vicenda legata alla morte dello studente di informatica trovato senza vita a Perugia.
Nel corso della puntata, verrà mostrata una di queste ricette contraffatte, documenti utilizzati illegalmente da giovani per procurarsi farmaci da abuso, per sballarsi o persino per suicidarsi. La falsificazione sarebbe opera di un individuo noto online con il nickname “Chef”, un nome già emerso nella vendita del sedativo a Prospero.
La ricetta in questione riporta il nome della Regione Abruzzo e quello della presunta dottoressa prescrivente. Tuttavia, come dichiarato dalla stessa professionista a “Chi l’ha visto?”, lei è in pensione da oltre un anno e non avrebbe potuto emettere alcuna prescrizione. Il suo nome e i suoi dati sarebbero stati quindi sfruttati per creare ricette apparentemente autentiche, ma in realtà del tutto false.
Intanto, la Procura di Perugia, che ha già iscritto nel registro degli indagati due giovanissimi – uno per istigazione al suicidio e l’altro per spaccio di sostanze stupefacenti – continua a indagare sulle attività online di Prospero e sui contatti presenti nelle cosiddette “chat dell’orrore”.
Last modified: Marzo 27, 2025