PERUGIA (lunedì 13 gennaio 2025) – La richiesta di un detenuto rumeno di 43 anni di affidamento ai servizi sociali è stata respinta, resta in carcere. Lo stesso è stato ritenuto troppo socialmente pericoloso, ed è dunque per questo motivo che dovrà continuare a stare dietro le sbarre.
di Giuseppe Patti
Il Tribunale di Sorveglianza di Perugia ha rifiutato la richiesta di un detenuto rumeno 43enne di affidamento ai servizi sociali. Decisione che è stata confermata anche dalla Cassazione, che ha rigettato il ricorso dello stesso.
La richiesta di affidamento ai servizi sociali era arrivata per passare alla detenzione domiciliare ed uscire dal carcere. La decisione di respingere la richiesta del detenuto è stata così motivata dagli enti preposti alla valutazione: “Elementi che descrivono la pericolosità sociale del condannato in considerazione delle plurime condanne che, pur risalenti, si accompagnano a diverse segnalazioni a suo carico e all’emissione di un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno; inoltre parte del recente vissuto del condannato”.
Ma non è finita qui, perché inoltre: “Nel periodo in cui egli non aveva vissuto in Italia, non è stato ricostruito anche per la sua mancata collaborazione e anche questa lacuna di informazione è stata congruamente valorizzata dal Tribunale per escludere che vi fossero elementi rassicuranti circa l’affievolirsi della sua pericolosità”. A spese del detenuto il processo, con lo stesso che sarà obbligato al pagamento di 3.000 euro alla Cassa delle ammende.
Last modified: Gennaio 13, 2025