PERUGIA (martedì 25 febbraio 2025) — Un rumeno di 43 anni è stato arrestato per violenze sulla compagna. Picchiata e segregata in casa, periodi da incubo per la donna, che finalmente adesso è libera.
di Giuseppe Patti
“Se dici che ti ho picchiato, è peggio per te. Dì che sei caduta dalle scale.” Con questa minaccia, un uomo di 43 anni di origine rumena ha cercato di coprire l’ennesimo episodio di violenza sulla sua compagna. La donna, però, dopo tre giorni di prigionia, è riuscita a chiamare il 118 e a far emergere l’orrore vissuto.
I fatti risalgono al 19 agosto 2024, quando l’uomo, accecato dalla gelosia, l’ha trascinata in camera da letto, colpendola ripetutamente con pugni e schiaffi. Non solo: le ha sottratto il telefono per impedirle di chiedere aiuto e ha controllato i suoi contatti, picchiandola ogni volta che non forniva spiegazioni sui numeri maschili in rubrica. La violenza è culminata con un tentativo di strangolamento che l’ha fatta svenire. La vittima ha ripreso conoscenza solo il mattino successivo.
Per tre giorni è rimasta prigioniera in casa, fino a quando l’aggressore ha acconsentito a farle chiamare un’ambulanza, imponendole però di dichiarare ai soccorritori di essere caduta dalle scale. Il personale medico, tuttavia, ha subito riconosciuto la gravità delle ferite: fratture multiple al volto, un trauma cranico-facciale e una perforazione del timpano, con una prognosi di 40 giorni. L’ospedale ha segnalato il caso alle forze dell’ordine, avviando un’indagine che ha portato all’arresto dell’uomo il 24 agosto con le accuse di tentato omicidio e sequestro di persona.
In tribunale, l’imputato ha scelto il rito abbreviato, ottenendo così lo sconto di un terzo della pena e la derubricazione del reato a lesioni aggravate. La sentenza finale lo ha condannato a sei anni di carcere e al pagamento di una provvisionale di 15mila euro alla vittima.
Last modified: Febbraio 25, 2025