Perugia (lunedì, 24 marzo 2025) — Sono passati due mesi dalla scomparsa di Andrea Prospero, lo studente trovato morto in un bnb al centro di Perugia. Il punto della situazione.
di Giuseppe Patti
Due mesi fa, il 24 gennaio, Andrea Prospero lasciava lo studentato di via Bontempi. Le telecamere di sorveglianza lo riprendono per l’ultima volta in vita, prima che scompaia nel nulla. Quel giorno avrebbe dovuto incontrare la sorella Anna per pranzare insieme alla mensa universitaria di via Pascoli, ma non si presenterà mai. A quell’ora, probabilmente, era già morto nella stanza in affitto dove verrà ritrovato senza vita cinque giorni dopo, il 29 gennaio, dopo ricerche estese da Monteluce al Tevere.
Le indagini hanno rivelato che Andrea ha assunto volontariamente ossicodone e benzodiazepine, seguendo le istruzioni di un amico con cui era in contatto via chat. L’interlocutore, successivamente arrestato, lo avrebbe incitato e guidato passo dopo passo, suggerendogli come procedere e rassicurandolo sul fatto che non avrebbe sentito dolore. Dai messaggi emergono anche timori per eventuali conseguenze legali. Il 18enne romano agli arresti domiciliari è stato identificato come l’autore degli incitamenti, ma restano ancora da individuare altri utenti con cui Andrea avrebbe scambiato farmaci o ricette contraffatte.
Oltre all’inchiesta principale sulla sua morte, la Procura di Perugia ha aperto un secondo fascicolo su presunte truffe online. Il ritrovamento di cinque telefoni e 46 schede SIM nella stanza dove il giovane è stato trovato morto fa pensare a un possibile coinvolgimento in attività illecite come phishing e acquisti fraudolenti. Un giro di denaro che potrebbe spiegare sia l’affitto della stanza che la disponibilità di farmaci. Il primo tassello è stato messo, ma le indagini proseguono.
Last modified: Marzo 24, 2025